Incubo

(Italia, 2006, b/n, 4')

Regia, sceneggiatura e montaggio di Michele Bellio.

Con Marco Pilloni, Mariano Deromedi, Nicola Bortolamedi, Michele Bellio.

 

Il paradigma della tensione cinematografica.

Un luogo deserto, un sonoro d’effetto (amplificato dalla mancanza di dialoghi), un personaggio in difficoltà ed una situazione inspiegabile ed apparentemente senza via d’uscita.

Solo che la cosa si complica leggermente: un misterioso narratore sembra muovere i fili di un confronto impari fra un giovane ed una misteriosa figura che all’improvviso inizia a seguirlo. All’inizio la cosa è poco fastidiosa, ma gradualmente assume contorni inquietanti, e le poche possibilità d’aiuto incontrate lungo la fuga si rivelano inutili perdite di tempo.

I piani del reale e del fittizio si confondono, il racconto sfocia nel sogno e viceversa.

La tensione, e, in senso lato, la paura, sono emozioni difficilmente costringibili in un’unica dimensione.

Inevitabile quindi, che travalichino i confini.

 

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